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Come pulire un box doccia – Consigli utili

Pulizia del box doccia? Diamo dei piccoli consigli!

Ormai i box doccia plastica o cristallo, sono diventati sempre più dei veri e propri oggetti d’arredo per il bagno, tanti tipi e tante forme e massima possibilità di scelta per questo prodotto.

Sappiamo bene però, che come tutte le cose belle, per un box doccia ci vuole molta cura per mantenerlo sempre limpido ed evitare che si creino situazioni anti igieniche come muffe, impurità e strisce di calcare.

Proviamo così a dare dei piccoli consigli tecnici su come pulire un box doccia

Il primo consiglio fondamentale che possiamo dare è quello di asciugarlo subito dopo l’utilizzo, in maniera tale da togliere eventuali schizzi di sapone e shampoo ma soprattutto evitare che le strisce d’acqua si trasformino in strisce di calcare; prendete quindi una spazzola tergivetro (che trovate nel nostro punto vendita) per rimuovere l’acqua presente e di un panno in microfibra ben asciutto da passare sulla superficie.

Il secondo consiglio che possiamo dare riguarda il principale nemico della trasparenza del vetro e come sconfiggerlo: il calcare. Per avere una minore formazione di calcare, come già anticipato prima, è quella di asciugare sempre il vetro.

Un prodotto molto utile per pulire il box doccia dal calcare è il Citrus, al quale abbiamo dedicato un intero articolo (leggi qui), che potete usare come un normale detersivo di casa e lo potete trovare tranquillamente nel nostro punto vendita

 

C’è differenza nel pulire un box doccia in cristallo o in plastica?

Molto spesso ci fanno questo tipo di domanda, diamo una risposta molto semplice, sia che abbiate pareti in plastica sia se le avete in cristallo, non c’è nessuna differenza per il metodo di pulizia da utilizzare.

Pulizia, sanificazione e disinfezione impianti di condizionamento

Condizionatori e climatizzatori andrebbero costantemente mantenuti e puliti. Infatti, per assicurarsi che il prodotto svolga adeguatamente il suo lavoro è consigliabile pulire gli split ed il motore esterno una/due volte l’anno, all’inizio ed al termine del periodo di maggior impiego dell’apparecchio. La manutenzione di condizionatori e climatizzatori previene problematiche legate alla diffusione di aria sporca, ricca di polvere ed agenti patogeni.

Assicuratevi che la ditta esegue una manutenzione sia sulla macchina interna che su quella esterna.

Gli split interni,  sono la parte dell’impianto che necessita di maggior pulizia, perché diffondono direttamente l’aria nei locali in cui sono installati. La pulizia e la sanificazione fatta ad opera d’arte garantirà una miglior qualità dell’aria ed una diminuzione dei consumi.

La componente esterna dell’impianto viene spesso trascurata, invece è importante ricordarsi di occuparsi della sua pulizia, soprattutto se questa è esposta al sole ed alle intemperie.

Infine, è consigliabile far controllare una volta l’anno il livello del liquido refrigerante: l’influenza dei cambiamenti di pressione o la possibilità di perdite può compromettere il funzionamento corretto del sistema. Ricordatevi che per lavorare il liquido refrigerante è obbligatorio essere certificati F-GAS.

Rilascio libretto d’impianto termico

Il libretto d’impianto termico è un documento obbligatorio, che l’azienda dopo la manutenzione del condizionatore rilascia al cliente.

Con impianto termico ci si riferisce a tutti i sistemi di climatizzazione o condizionamento (estivo o invernale) dei locali, indipendentemente dalla loro capacità di produrre acqua calda sanitaria o dal tipo di vettore energetico usato. Per definizione, l’impianto termico abbraccia anche i sistemi di produzione, distribuzione ed utilizzo del calore e ciascun dispositivo che li regolarizza e li controlla.

Il libretto deve contenere tutte le specifiche tecniche dell’impianto: per questa ragione, è importante compilarlo correttamente, affidandosi ad un tecnico specializzato nel settore. In Italia, è necessario possedere il libretto d’impianto per tutte le tipologie di condizionatori e climatizzatori.

Il libretto deve indicare anche uno storico dei controlli: infatti, la legge prevede una manutenzione ordinaria periodica degli impianti termici installati, con l’obiettivo di verificarne l’efficienza ed accertare la regolarità dei consumi, assicurandosi che questi non siano cresciuti eccessivamente nel tempo. Inoltre, la manutenzione ordinaria dell’impianto consente di scongiurare qualsiasi rischio per la salute della persona ad esso correlato.

A partire da Marzo 2014, con la pubblicazione del D.M. 10 Febbraio 2014, i controlli sono obbligatori per impianti di climatizzazione o condizionamento estivo o invernale, con potenza utile nominale pari o superiore a 12 kW, e per impianti di climatizzazione o condizionamento invernale con potenza utile o nominale pari o superiore a 10 kW.

A partire da Luglio 2019 è necessario anche che la ditta manutentrice comunica sul portale di Banca dati F-GAS ogni tipo di installazione o manutenzione eseguita ad un impianto contenente gas flurorati.

Legionella nei condizionatori: come evitarla

Con legionella ci si riferisce ad un tipo di batterio (chiamato legionella pneumophila), che si propaga per via aerea, ama l’acqua e le temperature comprese tra i 25 ed i 42 gradi. Chi viene a contatto con la legionella può contrarre febbre e polmonite che, se non curate adeguatamente, possono portare anche al decesso.

Ad oggi, si sa per certo che la legionella è trasmissibile per via aerea e, finora, non sono mai stati riscontrati casi di contagio interumano. In virtù delle sue caratteristiche è importante sapere che questo tipo di batterio predilige tubature, piscine, acque termali, serbatoi d’acqua e fontane soprattutto durante i periodi estivi, quando le temperature sono più elevate. Inoltre, gli impianti di condizionamento/climatizzazione, i sistemi di umidificazione, di trattamento dell’aria o di riciclo delle acque rappresentano terreni fertili per il loro insediamento, soprattutto quando questi contengono sedimenti organici, ruggini e depositi di materiale. Spesso, infatti, per prevenire la comparsa della legionella è sufficiente assicurarsi che la pulizia e la sanificazione degli impianti idrici, dei climatizzatori, dei condizionatori e dell’acqua calda sia frequente.

 

NB. Al nostro interno abbiamo ditte specializzate F-GAS in grado di manutenere qualsiasi impianto di condizionamento, per info contatta qui

 

COME SI FORMA IL CALCARE?


L’acqua nel suo viaggio fino alle nostre case scioglie dalle rocce sostanze come Calcio e il Magnesio che la rendono in gergo tecnico “dura”.

Quando la caldaia, o un elettrodomestico riscalda l’acqua, una parte di calcio e magnesio non riesce a rimanere disciolta e si cristallizza, quanto più è elevata la temperatura più questo procedimento avviene ( Se ad esempio si porta l’acqua in ebollizione in una pentola, potrete vedere in poco tempo quell’effetto biancastro).

A temperature e pressioni elevate, dunque, il calcare si cristallizza con maggiore facilità, perché riscaldando l’acqua, la durezza produce una reazione chimica con formazione di carbonato di calcio e magnesio (comunemente detto calcare, il quale è insolubile), ed anidride carbonica.

Quindi più è dura l’acqua e più si forma calcare

I danni sono evidenti:

  • Incrostazioni
  • Superfici rovinate
  • Corrosione delle tubazioni
  • Otturazione degli elettrodomestici

La corrosione delle tubazioni è determinata anche dall’anidride carbonica che si viene a creare dalle reazioni chimiche tra acqua dura ed alte temperature.

In breve il Calcio ed il Magnesio tornano solidi e formano incrostazioni sui tubi, caldaie ed elettrodomestici.